Lunedì 25settembre 2023 la consigliera comunale PD Loretta Bittini ha presentato un intervento ad inizio seduta in Consiglio comunale dal titolo “Tutt* abbiamo gli stessi diritti, anche in autobus”.

E’ possibile accedere qui al video dell’intervento in aula.

Di seguito il testo dell’intervento in aula.

La società contemporanea è caratterizzata da fenomeni discriminatori e pregiudizi, fra questi il genere e l’età.
La violenza agita nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani, viene definita una violenza di genere. Essa contempla tutte le forme di violenza che provocano o sono suscettibili di provocare danni di natura fisica, sessuale,psicologica o economica comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata.
L’OMS definisce l’abuso sugli anziani, un’azione singola o ripetuta e una mancanza di una azione appropriata,che avviene all’interno di qualsiasi relazione in cui di sviluppa un’ aspettativa di fiducia e che causa danno indolore alla persona anziana.
In questo viene ricompreso non solo l’abuso fisico, ma anche quello psicologico, sessuale, finanziario, farmaceutico, nonché l’ abbandono e la trascuranza.
Anche la discriminazione ed i pregiudizi a causa dell’età e del GENERE possono essere considerati forme di abuso
I pregiudizi nei confronti degli anziani possono essere definiti ageism quindi leggasi: anziano – initile,un peso.
Stereotipi e pregiudizi circa le persone anziane fanno aumentare la tolleranza delle omissioni, della trascuranza non solo negli anziani stessi,che spesso ormai abituati a questo non si riconoscono come vittime, ma anche da parte del contesto sociale che ci circonda.
Il fenomeno della violenza di genere è s GENERE è ancora un fenomeno sommerso, Ancor di più, quello che coinvolge le donne over 65,vi ê una scarsa conoscenza quantitativa, legata all’età ed al genere , questo fenomeno ha il carattere dell’invisibilità perché spesso accade nel privato delle relazioni familiari e affettive .
Invisibile perché spesso la comunicazione e l’informazione alimentano stereotipi e pregiudizi generando ambiguità.
Ieri sulla mia pagina FB è stato pubblicato un post da parte della
Dott.ssa Elena de Benedictis, che denunciava proprio un tipico caso di ageismo nei confronti di una donna anziana, straniera, quindi doppiamente fragile, che voleva solo scendere ad una fermata dopo aver compiuto quel facile semplice gesto, di suonare il campanello della fermata a richiesta.
In un autobus semivuoto chiede all’autista di aprire, ma il bus non si ferma.
Allora va a protestare con l’autista che le risponde urlando,: per scendere bisogna spingere il pulsante, è facile, non bisogna rompere i c……e all’autista.
Naturalmente la persona che ha assistito al fatto ha segnalato all’ufficio TpEr preposto.
Una simile risposta deve farci porre una banale, basica domanda, ci sarebbe stata la stessa risposta se ci fosse stato un bell’omone grande e grosso?
Questo è un caso da considerare di routine ? Quindi va gestito “normalmente” dall’ufficio segnalazioni TpER? Molto probabilmente se ci fosse consapevolezza del problema detto, esisterebbe un’associazione terza che potrebbe agire e reagire con tempestività e riconoscere un tipico caso di ageismo.
Infine concludo invitando chi subisce o assiste ad un caso di ageismo di utilizzare la mia pagina Facebook per segnalare.